Non sempre i giorni che seguono la maternità sono semplici per tutte le mamme. Stare male si può e ormai moltissime donne sono affette da depressione post partum. Il primo messaggio da dare è innanzitutto che non è sbagliato provare paura e ansia. Anzi. La depressione post partum è ormai una patologia molto diffuso e migliaia di donne ne sono affette.
I numeri peraltro si sono raddoppiati in questo periodo di “pandemia sociale” con cui ciascuno di noi sta facendo i conti ogni giorno. Ai tempi del Covid19, ginecologi, ostetriche e psicologi hanno visto peggiorare (nel complesso) la salute mentale delle gestanti e delle neomamme.
I cambiamenti ormonali, psicologici, sociali e di ruolo che seguono la nascita del bambino possono essere vissuti a volte anche come un evento traumatico in grado di portare la donna a un esordio psicopatologico.
Le aspettative troppo spesso idealizzate non tengono conto che, in realtà, diventare madri è un cambiamento di vita radicale al quale nessuno è davvero mai pronto.
I risultati di un nuovo studio su questo tema sono stati pubblicati di recente sulla rivista Frontiers in Women’s Global Health e confermano che la pandemia ha peggiorato le condizioni psicologiche delle donne incinte: più ansia, più paura, più stress.
Perché i dati sono peggiorati?
- L’isolamento imposto dalla pandemia, l’impossibilità di condividere con amici e parenti la gioia di una nuova vita che cresce
- La paura per il bambino e per il suo futuro
- La paura per la salute propria, del partner e del bambino stesso
- L’impossibilità di avere il papà o un parente accanto durante il parto e durante le visite di routine
- L’impossibilità di far conoscere il bambino ai propri cari anche subito dopo la sua nascita
- E la costante paura di contrarre il virus o di subirne le conseguenze
Non sono poche le motivazioni e di certo hanno aggravato una situazione già delicata che vede molte donne preoccupate su come affrontare i primi giorni da mamma.
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