Pillola contraccettiva gratis, una rivoluzione

E’ di pochi giorni la notizia che la pillola contraccettiva e i farmaci di prevenzione per non contrarre il virus dell’Hiv saranno forniti gratuitamente a chiunque ne abbia bisogno dal sistema sanitario nazionale anche se rimarrà valido l’obbligo di prescrizione. Le pillole dispensabili sono state valutate all’interno di tre categorie di farmaci contraccettivi, individuate e divise per fascia di età: i prodotti meno cari saranno resi gratuiti. La stima del costo per lo Stato è di 140 milioni di euro annui.

Come abbiamo scritto più volte, la decisione presa dal Comitato prezzi e rimborsi dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha una portata rivoluzionaria.

E’ l’inizio di un nuovo percorso di tutela e prevenzione che ci auguriamo possa rendere più accessibile l’accesso a questo strumento contraccettivo e di prevenzione di grande importanza ma che speriamo, al contempo, possa essere accompagnato e seguito da progetti di informazione e sensibilizzazione che consentano a tutte le donne di trovare le risposte ai quesiti più importanti e che possano evitare il calo del numero di nascite in Italia che è già un problema particolarmente rilevante da diversi anni.

Tra poche settimane, tutte le donne fino a 45 anni potranno chiedere il rimborso del costo della pillola contraccettiva al sistema sanitario nazionale. In realtà, in Italia la contraccezione orale è già gratuita in alcune regioni (come Puglia, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana oltre alla Provincia autonoma di Trento) ma solo per le ragazze fino a 26 anni, per le donne disoccupate o colpite dalla crisi economica e per quelle che hanno fatto una recente interruzione volontaria di gravidanza.

Il Comitato dell’Aifa che è riuscito ad arrivare alla decisione è un organo indipendente sulle cui decisioni non può intervenire il governo e la notizia lanciata in occasione della giornata nazionale per la salute della donna il 22 Aprile ha fatto già il giro del mondo.

Tuttavia, il parere negativo dell’attuale Governo sembra ancora un fatto determinante. La scelta dell’Aifa infatti male si sposa con il pensiero di una gran parte della coalizione di destra che sin dal suo insediamento ha sottolineato che i pochi fondi a disposizione dovranno essere prioritariamente impiegati per dare impulso alla natalità. Inoltre, tra le diverse dichiarazioni di questi giorni ha suscitato particolare stupore quella di Massimo Gandolfini, leader del Family Day, che dice: “questa scelta va nella direzione opposta rispetto al problema della denatalità” con importanti risorse che “potrebbero essere allocate invece per alleviare le gravi condizioni di famiglie” con figli disabili che hanno necessità di farmaci “costosissimi non forniti gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale”.

Il punto, a nostro avviso, è che la gratuita della pillola potrà garantire libera scelta alle giovani donne che, sino ad oggi, per l’elevato costo del metodo contraccettivo hanno assunto, spesso male, sistemi contraccettivi d’emergenza che di certo hanno un impatto molto più forte sulla salute della donna. La pillola, inoltre, per molte donne non rappresenta solo un sistema contraccettivo ma anche di prevenzione e cura per diverse patologie. Poterla assumere gratuitamente è un passo in avanti verso un paese che garantisce libertà di informazione, di conoscenza e soprattutto di scelte. Ci sono Paesi in Europa, come Francia e Spagna, in cui una diffusa informazione sull’educazione sessuale ed una maggiore apertura del sistema pubblico verso i metodi contraccettivi, al contrario, hanno fatto aumentare il numero di nascite.

Nella lungimirante e attenta analisi di Enrica Di Battista su Ansa Magazine noi abbiamo trovato la sintesi a molte delle risposte che spesso abbiamo cercato di darvi.

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