Contraccezione gratuita per le donne fino ai 25 anni?

In Italia, abbiamo le pillole contraccettive più care d’Europa, fino a 20€ al mese, una spirale (IUS) può costare fino a 250 euro, un inserto sottocutaneo fino a 195 euro. Perché ancora oggi la contraccezione viene considerata un lusso che possono permettersi solo in pochi?

La normativa italiana garantisce anticoncezionali gratis rimandando la scelta alle singole regioni e/o addirittura ai singoli consultori. Quindi la scelta, per esteso, è demandata ai singoli operatori sanitari ed alla loro responsabilità. A volte è possibile ottenere gli anticoncezionali gratis quando si incontrano ginecologi e operatori sanitari che rispondono con sensibilità al problema e andando incontro alle donne che non possono permetterselo. Ma tale lungimiranza non potrà bastare ancora per molto.

La Francia garantisce già la contraccezione gratuita a tutte le donne fino a 25 anni. In altre nazioni, per esempio Belgio e Regno Unito, esistono i rimborsi per diverse tipologie di contraccettivi e le politiche facilitano l’accesso alla contraccezione per le giovani donne con basso reddito.

AIFA proprio in questi giorni ha avviato il percorso di rimborsabilità della pillola contraccettiva, soprattutto per le donne al di sotto dei 25 anni.

L’Italia è fanalino di coda in Europa nei contraccettivi gratuiti. Nel 2008, la Puglia è stata la prima regione italiana a distribuire gratis contraccettivi nei consultori familiari. I contraccettivi offerti sono quelli che rientrano nei farmaci ormonali di fascia C: pillole a basso dosaggio, cerotto transdermico e anello vaginale. 

Le regioni italiane in cui l’accesso alla contraccezione è gratuito sono sei: Puglia, Emilia-Romagna, Piemonte, Toscana, Lombardia e Marche. La Sicilia non c’è.

La Sicilia è in un altra lista, quella che stabilisce il record di nascite tra mamme minorenni siciliane.

E non ci stupisce dunque che il motore di ricerca google registri il numero più alto di ricerche su informazioni riguardanti la sessualità.

L’Italia che si trova al 26esimo posto nell’accesso alla contraccezione non ha una situazione molto vantaggiosa. Nei consultori familiari ci sono ancora ticket da pagare per avere contraccettivi. Ogni singola Regione dipende dai singoli enti di riferimento e chi vorrebbe procedere seguendo strade diverse, viene bloccato per mancanza di risorse finanziarie. 

Se pensiamo alle gravidanze inaspettate o alle interruzioni volontarie di gravidanza, la possibilità di ottenere metodi anticoncezionali gratuiti è un elemento di protezione, oltre che a livello fisico, anche psicologico. 

Il primo passo da fare è ancora quello della sensibilizzazione, sin dall’adolescenza, sui temi che riguardano l’educazione sessuale e la contraccezione. Noi non ci fermiamo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.