Beh, per quanto sia globalmente diffuso e praticato a qualsiasi età, in realtà, il coito interrotto è uno dei metodi contraccettivi naturali meno sicuri. A confermarlo sono diversi studi, e anche una ricerca del Ministero della Salute che ha dimostrato che il 26% dei giovani utilizza il coito interrotto invece dei sistemi contraccettivi, andando incontro però a diverse possibili conseguenze.
Tecnicamente, per coito interrotto si intende la pratica sessuale che prevede l’estrazione del pene dalla vagina poco prima dell’eiaculazione dell’uomo.
Questo metodo viene considerato fallimentare perché uno dei primi rischi al quale si va incontro è proprio quello di una gravidanza non desiderata.
Secondo l’indice di Pearl, ovvero la tabella di riferimento dell’efficacia dei metodi contraccettivi, ogni anno su 100 donne che lo praticano, 20 sono in stato di gravidanza.
Il rischio di una gravidanza dipende da due fattori:
- il controllo dell’uomo sull’eiaculazione perchè non tutti riescono a fermarsi in tempo
- il liquido preseminale che può fuoriuscire durante il rapporto e contenere comunque già spermatozoi in grado di fecondare
Tra i rischi più comuni quello che bisogna sempre ricordare, soprattutto ai giovani, è che il coito interrotto:
- non protegge da malattie sessualmente trasmissibili
- può provocare danni alla prostata
Le infezioni a trasmissione sessuale (clamidia, gonorrea, tricomoniasi e sifilide sono le malattie batteriche più diffuse, mentre tra le infezioni virali predominano il papilloma virus e l’hiv), molte volte sottovalutate, continuano ad essere un problema. È invece importante sollecitare l’attenzione dei ragazzi su questi argomenti per renderli consapevoli che una pratica come il coito interrotto rischia di essere una fonte di diffusione di patologie che possono diventare anche croniche se non curate immediatamente.
Per quanto riguarda la salute dell’uomo e la salute della prostata, il coito interrotto è sconsigliato dagli esperti perché quando si interrompe la naturale eiaculazione si creano lesioni e traumi a livello della prostata. Gli uomini che tendono ad usare questa pratica sessuale di continuo possono incorrere in una patologia che viene chiamata “prostatite“: ovvero l’infiammazione della ghiandola prostatica che si manifesta con febbre, bruciore, dolore e congestione locale.
Il coito, peraltro, se praticato spesso può causare anche problemi psicologici che determinano risvolti emotivi molto frequenti nelle donne. L’idea di doversi affidare all’autocontrollo maschile per prevenire una gravidanza indesiderata può diventare per la donna fonte di ansia e stress. E ciò, a parte influire negativamente sulla coppia, può influire anche sul raggiungimento dell’orgasmo femminile.
Ai fini di una valida comunicazione scientifica sarebbe più giusto definire questa pratica una tecnica attraverso la quale si può osservare il cambiamento corporeo che contraddistingue le diverse fasi del ciclo mestruale, e che mira ad individuare i giorni più fertili. Una visione ancora poco diffusa ma che potrebbe invece cambiare lo stato della diffusione globale di questa pratica.
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