Il parto in acqua è ormai molto diffuso anche in Sicilia e molte donne scelgono questa modalità probabilmente meno comune ma ugualmente richiesta. Non tutte le donne incinte però possono richiederlo. Il parere del ginecologo è necessario per valutarne eventuali rischi e benefici e la decisione si discute sulla base del caso specifico.
Perchè farlo?
Il parto in acqua è una modalità di partorire molto vicina alla sua naturale “intimità” e consente una minore medicalizzazione dell’evento. Le organizzazioni sanitarie più importanti confermano infatti che stare in acqua nella prima fase del travaglio consente un parto più breve ed un minor uso dell’analgesia.
Come si svolge il parto in acqua?
Durante il travaglio, la mamma si immerge fino a sotto il seno all’interno di una vasca alta circa 70 cm e contenente circa 600 litri d’acqua con una temperatura intorno ai i 36° C. Seguita dal personale specializzato, la mamma riesce a far nascere il suo bambino che passa dal liquido amniotico all’acqua riducendo il rischio di traumi sia per il bambino, sia per la mamma.
Quali sono i benefici per la mamma?
La peculiarità del parto in acqua è quella di attenuare il dolore delle contrazioni. La possibilità di partorire immersa in una vasca piena d’acqua infatti induce una sensazione di benessere, aumenta la dilatazione della cervice uterina e riduce la tensione muscolare, oltre a consentire una maggiore possibilità di movimento con grande facilità.
Quali i benefici per il neonato?
Il feto che nasce in acqua, passa dal liquido amniotico all’acqua e poi direttamente tra le braccia della mamma questo riduce la possibilità di traumi alla nascita e consente al bambino di “cambiare mondo” in una modalità molto più dolce del parto naturale.
E’ sempre sicuro?
La comunità scientifica dibatte ancora e parecchio su questo argomento, non tutti concordano con alcune delle modalità utilizzate durante il parto in acqua ma ciò che va specificato è che, se la gravidanza non è a rischio e se non ci sono controindicazioni, il parto in acqua può essere una buona soluzione alternativa.
Quando non si può eseguire il parto in acqua?
- Gravidanza a rischio,
- Parto gemellare,
- Bambino prematuro (cioè tra le 37/41 settimane),
- Bambino non in posizione corretta
- Infezioni cutanee,
- Febbre
- Tracciato cardiografico non chiaro
- Preeclampsia
In Sicilia, oggi è possibile effettuare il parto in acqua in queste strutture ma l’elenco è in continuo aggiornamento quindi vi consigliamo di chiedere sempre maggiori informazioni al vostro ginecologo che per singolo territorio potrà indicarvi la struttura più adatta o la modalità più consona.
- Catania – Ospedale Cannizzaro – Garibaldi/Nesima – Clinica Gretter
- Palermo – Ospedale Civico
- Trapani – Casa di Cura Sant’Anna
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