Quanto incidono “dominazione maschile” e “tabù” nella scienza ginecologica?

La dominazione maschile della ginecologia blocca la ricerca sulla salute delle donne” è un titolo shock che abbiamo appena letto su una rivista israeliana e che ci porta questa settimana a condividere con voi uno spunto di riflessione. Quanto incide oggi il predominio maschile nel tentativo di trovare soluzioni a problemi condivisi?

Nella scienza ginecologica il predominio di un cultura retrograda ed ancora concentrata sui tabù e sulle convenzioni sociali, fa si che i temi della ricerca scientifica si concentrino maggiormente solo su alcuni aspetti: fertilità, riproduzione e parto, principalmente. Sono poche le evidenze scientifiche su temi che riguardano la salute della donna in alcune fasi della sua età: soprattutto adolescenza e menopausa.

Uno studio appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Reviews Urology e condotto dai ricercatori dell’Università di Tel Aviv (poco noto ancora in Italia) ha rilevato che: il 49% di tutte le riviste scientifiche di ginecologia e ostetricia si concentra esclusivamente sulla riproduzione; solo il 12% è dedicato ai problemi di salute delle donne estranei al loro ruolo riproduttivo; e solo il 4% si concentra sulla salute delle donne prima e dopo l’età riproduttiva, inclusa la menopausa.

Non dovrebbe esserci una differenza tra il modo in cui i ginecologi (uomini o donne) si relazionano con i propri pazienti ma di fatto esiste ancora. Anche se ovviamente non bisognerebbe mai generalizzare, soprattutto in ambito clinico, è vero che gli scienziati si concentrano ancora solo alcuni temi. Su contraccezione e menopausa ci sono ancora migliaia di risposte da dare. E la motivazione probabilmente è dettata anche dall’agenda politica e sociale che crea attenzione, e di conseguenza il bisogno di risposte, solo su alcuni temi e non su altri particolarmente condivisi.

Quanto incide dunque in questo settore la sensibilizzazione territoriale e – per dirla ai giorni nostri – sociale, ovvero quella fatta attraverso l’utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione? Tantissimo a nostro avviso. Ci sono argomenti, come quelli che incidono sulla qualità della vita delle donne che meritano molta più attenzione sia nella ricerca scientifica sia in quella clinica.

Molto spesso, alcune malattie ginecologiche sono causate da stili di vita sbagliati e abitudini non sane. Analizzare questi aspetti e trovare le risposte giuste dovrebbe essere il compito della scienza fatta bene e con dovizia di particolari. Ma segnalare l’importanza di alcuni temi, partendo dai dati concreti che arrivano dalle storie delle singole pazienti, è il primo passo. E noi su questo continueremo a lavorare, con impegno e coerenza.

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