#SeMiAspettiNonBere è questo l’hashtag lanciato in questi giorni dalla SIGO, la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia.
Si tratta della quarta edizione della campagna di sensibilizzazione su alcol e gravidanza realizzata da SIGO in collaborazione con Asso Birra che vuole ricordare alle donne in dolce attesa, o che desiderano avere un figlio, un messaggio semplice:
“Se aspetti un bambino o hai in programma di averlo, evita di bere alcolici e chiedi al tuo ginecologo informazioni sui rischi dell’alcol in gravidanza”.
Poiché l’alcol è una sostanza tossica e teratogena, la World Health Organization (WHO), il Ministero della Salute e gli altri Organismi che si occupano di Salute, raccomandano l’astensione completa.
Il ruolo del ginecologo è fondamentale in questo percorso di informazione.
Le giovani under 30 sono spesso più in difficoltà ad astenersi dall’alcol soprattutto per la carenza di informazioni sui rischi legati al consumo – a volte anche inconsapevole – di alcol durante il delicato periodo della gestazione.
Questo l’elenco degli eventuali rischi ai quali il nascituro può andare incontro in questi casi:
- caratteristiche facciali anomale, un appiattimento del philtrum, ossia della scanalatura poco profonda che corre lungo il centro della superficie esterna del labbro superiore
- ridotte dimensioni della testa
- altezza al di sotto della media
- ridotto peso corporeo
- scarsa coordinazione
- comportamento iperattivo
- difficoltà nell’attenzione
- scarsa memoria
- difficoltà a scuola (in particolare con la matematica)
- difficoltà di apprendimento
- ritardo nel parlare e nel linguaggio
- disabilità intellettiva o basso quoziente intellettivo
- povertà nel ragionamento e nell’abilità nel giudizio
- difficoltà nel sonno e nella suzione
- problemi di vista o di udito
- patologia cardiaca, renale o ossea
- disturbi nell’abbraccio materno
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